Le azioni ìlari e fabulanti di Antonio Ciocca parrucchiere, mastru Celè scarparu e Don Dietropunto operista sartoriale.
I tre brevi atti unici che organizzano queste azioni sceniche definite ìlari e fabulanti, intendono raccontare tre storie di singolari tipi umani legati ai rispettivi mestieri, utilizzando l'artificio inventivo di linguaggi diversi: il comico, la poesia per musica dell'Opera buffa settecentesca, spiegata dall'ironica sapienza parodistica del comporre di Pietro Cavalieri, e il dialetto siciliano.
Il nostro intento è quello di mettere lo spettatore nelle condizioni (ci auguriamo gradite) di ridere, sorridere e sognare in una sola sera. Il ridere ed il sorridere appartengono all'ilarità dell'animo umano ovvero ad una personale disposizione (ahimé sempre più rara), definibile di giulivo buonumore. Il sognare invece, sovente si accosta all'incanto antico della fabulazione ossia al fascinoso e libero procedere dello slancio immaginativo. Sogno ancora, si traccia con passo di cipria nel viaggio vagante dei nostri sentimenti più profondi e totali. Primo fra tutti: l'amore.
Don Dietropunto operista sartoriale.
Lo scherzevole e schizzevole rito marino propiziato da Antonio Ciocca, folle Figaro post moderno de Le messe in piega*, affronta il tema della vanità femminile, qualità che l'animo donnesco spesso ubica tra le ciocche delle rispettive capigliature. Tre donne fresche di piega emergono dai flutti scenici. Ostentano a turno l'estrose impalcature pilifere tirate su dall'estro capriccioso del maestro Ciocca. Le parrucche da noi disegnate e necessarie all'azione, svolgono la funzione di dare visibilità al lessico usato per il gioco scenico. La 'buona piega': buona come il pane… quella della 'masticante' veneto-emiliana donna Bionda. 'L'ottima piega': quella segnata dalle ogive di una ancor erotica donna Rossa. La 'giusta piega': quella di una Bruna femmina siciliana che per tradizione locale mostra un altareddu con ciuffo dorico altamente aggettante. La lezione visiva di questa improbabile toilette? Non esiste acconciatura umana che possa durare…
Le azioni ìlari e fabulanti di Antonio Ciocca parrucchiere
Chi sarà mai Don Dietropunto? Uno stravagante sarto teatrale, abile nel punto come nella distrazion. Ed il suo miglior cliente? È Valisto Zurdarelli, un divo d'Opera seria che ha la stoffa per cantar e per riempire con questa, in senso figurato, un baule pieno d'arie da eseguire e da indossare… (il gioco scenico utilizza l'oggetto baule, poiché 'arie di baule' erano chiamate nel corso del Settecento le arie di bravura che un cantante 'portava con sé' per inserirle a piacimento nel momento in cui reputava giusto ricevere un degno applauso). Che dire poi del Valletto di Valisto, cucito servitor? Non anticipiamo nulla, per non far perdere allo spettatore le farsesche sorprese che il muto servo ha in serbo... per il sarto e per il suo padrone.
Mastru Celè scarparu
Chi sarà mai Don Dietropunto? Uno stravagante sarto teatrale, abile nel punto come nella distrazion. Ed il suo miglior cliente? È Valisto Zurdarelli, un divo d'Opera seria che ha la stoffa per cantar e per riempire con questa, in senso figurato, un baule pieno d'arie da eseguire e da indossare… (il gioco scenico utilizza l'oggetto baule, poiché 'arie di baule' erano chiamate nel corso del Settecento le arie di bravura che un cantante 'portava con sé' per inserirle a piacimento nel momento in cui reputava giusto ricevere un degno applauso). Che dire poi del Valletto di Valisto, cucito servitor? Non anticipiamo nulla, per non far perdere allo spettatore le farsesche sorprese che il muto servo ha in serbo... per il sarto e per il suo padrone.